Generale e uomo politico spagnolo. Capitano di ventura, partecipò alla
spedizione di Carlo VIII di Francia in Italia, passando poi al soldo di Cesare
Borgia e successivamente di Gonzalo de Còrdoba che lo incaricò di
reprimere una rivolta scoppiata in Calabria nel 1506. Passato al servizio dei
Cavalieri di Rodi, assunse il comando di una flotta, con il compito di
allontanare dalle coste italiane il pericolo delle frequenti incursioni da parte
dei corsari barbareschi. Nominato nel 1509 viceré di Sicilia da
Ferdinando il Cattolico, che gli affidò anche il governatorato a vita di
Tripoli (1510), adottò una politica che limitava il potere feudale della
nobiltà siciliana e sottoponeva i cattolici ai rigori dell'Inquisizione.
Presto si attirò l'odio dei Siciliani, che nel 1516 si sollevarono
chiedendo il suo allontanamento. Costretto a fuggire da Palermo, venne
sostituito dal napoletano Ettore Pignatelli. Negli anni seguenti, con il grado
di ammiraglio, continuò a combattere nel Mediterraneo contro i pirati
barbareschi. Partecipò alla guerra greco-spagnola, combatté in
Tunisia e nelle Fiandre e nel 1525 fu catturato da Andrea Doria presso le foci
del Varo. Nel 1527 venne nominato viceré di Napoli, ma nell'aprile
dell'anno seguente perse la vita nella battaglia navale di Capo d'Orso,
combattendo contro Filippino Doria (Valencia 1476 circa - Capo d'Orso, Salerno
1528).